La morte di Piero Angela: un’assurda divisione nel mondo esoterico

Foul is Fair and Fair is Foul!
Il Male ed il Bene sono insiti in noi: a volte prevale l’uno, a volte l’altro!
William Shakespeare – Macbeth

La morte di Piero Angela, formidabile divulgatore scientifico, ha accesso un’odiosa polemica nel cosiddetto mondo esoterico, e non solo, che si è diviso in modo dualistico in due fazioni.

L’una a favore dell’identità massonica del personaggio, con grande orgoglio di tutti i liberi muratori felici di annoverare tra le proprie file l’ennesimo personaggio illustre, l’altra, di segno completamente opposto, scesa in campo contro il suo scientismo ateo e materialista, che avrebbe contribuito, con le sue trasmissioni di divulgazione scientifica e la sua militanza nel CICAP, Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze, alla diffusone dell’idea di un uomo come macchina completamente privo di trascendenza.

Famosa, ad esempio la sua battaglia contro Gustavo Rol, per tentare di dimostrare che usava dei trucchi da palcoscenico, e quella, ancora più feroce, contro la medicina omeopatica.

C’è di più: su Telegram una marea di insulti, soprattutto di irriducibili “complottisti”, in particolare sul canale Radiogreg e Potus Italy.

Eccone un florilegio: servo, brucia all’inferno, hai raggiunto la notorietà per la vicinanza alla Massoneria ed altre amenità del genere che evito di citare per non cadere nel turpiloquio.

Ho l’impressione che il mondo del dualismo ci abbia di nuovo travolto e portato in una dimensione binaria e contrapposta di guerra “fratricida”.

Cerchiamo, quindi, di uscire dal conflitto e soprattutto di fare un po’ di chiarezza sui fatti.

Dalle fonti di cui disponiamo  – giornali, fonti ufficiali, rete – possiamo affermare che Piero Angela fu effettivamente iniziato a 22 anni nella stessa Loggia del padre la R.L. Propaganda, all’Oriente di Torino, del Grande Oriente d’Italia di cui avevano fatto parte, tra gli altri, Giosuè Carducci, 1886, Luigi Catellazzo, 1888, Francesco Crispi, 1880, Nicola Fabrizi Camillo Finocchiaro Aprile, Menotti Garibaldi, Ernesto Nathan, 1893, Aurelio Saffi, 1885, Giuseppe Zanardelli, 1889.

Piero ne uscì rapidamente. Ebbe un imprinting esoterico, certo, ma fugace. Non dimentichiamo che tradizionalmente l’iniziazione è una pratica operativa costante che si dovrebbe seguire tutta la vita, come d’altra parte prevede il giuramento iniziatico reperibile sul web: “sul mio onore, solennemente prometto: di percorrere incessantemente la via iniziatica tradizionale per il mio perfezionamento interiore”.

Il padre di Piero, Carlo, è ricordato come una nobile e specchiata figura. Medico psichiatra e politico, dopo la morte del deputato socialista Giacomo Matteotti, avvenuta nel 1924 Carlo Angela, “denuncia” sul settimanale Tempi Nuovi il fascismo “per il nefando delitto che ha macchiato indelebilmente l’onore nazionale!

La punizione non si fa attendere e Carlo finisce, in una sorta di “confino” a San Maurizio Canavese (TO), a dirigere la Casa di cura per malattie mentali Villa Turina Amione.

Qui si distingue per aver dato asilo soprattutto, a molti ebrei, la cui già pesante situazione discriminatoria è nel frattempo precipitata. Per questo coraggioso impegno lo Yad Vashem, l’Ente Israeliano per la memoria degli eroi e dei martiri dell’Olocausto, gli conferisce il riconoscimento di “Giusto tra le Nazioni”.

Non mi interessa entrare nella polemica sul cosiddetto neodarwinismo di Piero Angela, o nel “Caso” come “entità” creatrice o nel mito dell’infallibilità della Scienza o al suo presunto credo nel transumanesimo. Anche se ricordo, con rammarico, il suo tifo incondizionato per il Green Pass, strumento dimostratosi, a posteriori, divisivo e discutibile.

Sul suo rapporto con la metafisica è sufficiente rileggere un passo di una sua intervista rilasciata al Gazzettino il 19 novembre 2017: “Non mi sono mai dichiarato né ateo né agnostico né credente. Io la penso come la penso. Sono un uomo di scienza e non mi posso esprimere riguardo a Dio”.

Ora Piero Angela è in un’altra dimensione, dove potrà verificare direttamente, “sperimentalmente”, se la sua coscienza esiste anche al di fuori del corpo fisico.  Non siamo noi a doverlo giudicare. Anzi, stringiamoci con affetto intorno alla sua Anima, che, per chi crede, ora affronta le dure prove del post mortem.

Oggi, per risanare un’antica ferita dualistica si rende sempre più necessario un dialogo di riconciliazione tra l’esperienza spirituale e la scienza contemporanea.

Quando la Fisica Quantistica afferma che l’ologramma è la rappresentazione del Tutto in ogni cosa viene in mente l’antico Ouroboros che rappresenta l’unità e l’eternità del Cosmo.

E quando sostiene che nel microcosmo di ogni essere umano sono presenti e racchiuse le stesse leggi che sovraintendono il macrocosmo della creazione o che in ogni cellula del nostro corpo materiale sono rintracciabili i principi che diedero vita a stelle e pianeti e, nella natura alle meraviglie del mondo minerale, vegetale e animale non fa altro che riaffermare i principi Ermetici della Tavola di Smeraldo:

“È vero senza menzogna, certo e verissimo, che ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare il miracolo della cosa unica. E poiché tutte le cose sono e provengono da una sola, per la mediazione di una, così tutte le cose sono nate da questa cosa unica mediante adattamento”

La foto in evidenza è di Di Niccolò Caranti – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=29267632

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